
Newsletter_20_31_07_2025
GRAZIE A CHI HA RESO POSSIBILE
SGRANAR PER COLLI 2025
Ogni anno, dietro Sgranar per Colli, c’è un lavoro silenzioso e costante che dura mesi. Ci sono persone che non si vedono sul palco, che non finiscono nelle foto o nei video, ma senza le quali questo evento non potrebbe esistere. Quest’anno più che mai sentiamo il bisogno di ringraziare ognuna di loro.
Grazie a chi ha preparato i sentieri, segnato il percorso e sistemato ogni dettaglio per garantire sicurezza e accoglienza. Grazie a chi ha cucinato, servito, accolto con un sorriso, risposto a domande e risolto imprevisti. Grazie a chi ha montato e smontato, a chi ha curato luci e suoni, a chi ha comunicato e coordinato. In ogni gesto, piccolo o grande, c’è stata passione, pazienza e una straordinaria voglia di fare bene.
Un grazie speciale va ai nostri partner e sponsor, che hanno scelto di camminare al nostro fianco: dalla Fondazione Caript agli enti locali, fino alle aziende che ci sostengono da anni e che condividono con noi valori e obiettivi. Senza il loro supporto concreto, realizzare un evento di questa portata non sarebbe possibile.
E poi ci siete voi, i camminatori. Siete stati tantissimi: con scarpe comode e sorrisi aperti avete attraversato colline, borghi e sapori, trasformando il percorso in una grande esperienza di comunità. I vostri volti stanchi e felici all’arrivo sono la ricompensa più bella per chi lavora dietro le quinte.
Organizzare Sgranar per Colli significa mettere insieme competenze, creatività e spirito di squadra, ma anche affrontare sfide e imprevisti. Vedere ogni anno quante persone partecipano e quante collaborano per renderlo possibile ci ricorda perché lo facciamo: perché crediamo che eventi come questo siano un modo per stare insieme, per valorizzare il territorio e per far crescere legami autentici.
Con gratitudine e orgoglio, guardiamo già avanti. Sappiamo che c’è ancora tanto da migliorare e nuove idee da mettere in campo, ma con una comunità così, ogni obiettivo diventa possibile.
Grazie a tutte e tutti,
Selva Cooperativa Sociale
VOCI DALLA COOPERATIVA
Parola a Sabrina
Sono Sabrina e ho partecipato al progetto europeo Erasmus Plus Mobilità Staff, gestito dal Centro Machiavelli e finanziato dall'Unione Europea. Il progetto prevedeva un'attività di job shadowing all'interno di una scuola secondaria a Dublino, che mi ha permesso di affiancare gli insegnanti nella programmazione e nell'organizzazione delle lezioni.
Ciò che mi ha spinto a candidarmi al progetto è stato il mio interesse personale per i viaggi e il desiderio di scoprire nuove metodologie educative, nonché di trovare nuove ispirazioni didattiche per migliorare la mia professionalità.
Inizialmente avevo qualche timore di tipo organizzativo, poiché la comunicazione con l’agenzia formativa non era molto frequente. Tuttavia, queste perplessità sono state superate nel tempo, man mano che si avvicinava la data di partenza, grazie alle numerose riunioni durante le quali ci è stato spiegato nel dettaglio come si sarebbe svolta la settimana di formazione all’estero.
Durante la mia permanenza a Dublino, sono stata costantemente supportata e seguita sia dai tutor italiani a distanza che da quelli esteri. Una volta arrivata a scuola, sono rimasta affascinata dal loro approccio didattico, esperienziale e dinamico, orientato agli studenti e fortemente connesso alla vita quotidiana e al mondo del lavoro.
Di fondamentale importanza sono stati i confronti con docenti di diverse discipline che ci hanno fatto riflettere sulle differenze tra il sistema scolastico irlandese e quello italiano. Questi momenti di scambio reciproco di idee ed esperienze vissute si sono rivelati preziosi per trarre spunti da applicare poi nella propria pratica educativa.
È stato proprio questo sentire educativo condiviso e fluido tra professionisti a farmi sentire parte di un unico, grande sistema scolastico.
COSA SUCCEDE OGGI?
Il 31 luglio 1954 segna una data storica per l’alpinismo e per l’Italia: la spedizione guidata da Ardito Desio raggiunse la vetta del K2, la seconda montagna più alta del mondo con i suoi 8.611 metri. Dopo settimane di sforzi, condizioni climatiche proibitive e una complessa organizzazione logistica, gli alpinisti Achille Compagnoni e Lino Lacedelli furono i primi italiani a toccare la cima, scrivendo una delle pagine più epiche della storia dell’esplorazione.
Quell’impresa non fu solo una conquista sportiva, ma un simbolo di determinazione e spirito di squadra, capace di unire il Paese e ispirare generazioni di appassionati di montagna. Ancora oggi, la vetta del K2 resta un traguardo mitico, e il ricordo di quel 31 luglio continua a celebrare il coraggio e la tenacia di chi affronta l’impossibile.